Riflessioni

Cammino della fede

Cammino della fede

 

Cammino della fede

 

 

Molti sembrano proprio convinti che basti immergere una persona (battesimo) per farne un cristiano.

Certo, è biblicamente innegabile che l’individuo rigenerato in Cristo per la forza di Dio è colui che ubbidisce all’Evangelo affidandosi e confidando nel Signore, ravvedendosi del proprio passato di peccato, e morendo-e-risuscitando mediante il segno del battesimo biblico per essere così innestato al Cristo (Rom 6,1 ss.). Per questo si esulta quando una persona sceglie di battezzarsi. E si è contenti se una o due persone (o, come avviene altrove, anche venti o trenta alla volta) si battezzano in Cristo.

In genere, però, si evita di contare tutti coloro che si allontanano dalla fede; coloro che abbandonano la chiesa locale che li ha faticosamente istruiti nel Signore; coloro che, dopo aver conosciuto la comunità del Signore, preferiscono gli UFO a Cristo Gesù; coloro che smettono di credere che nella assemblea di Gesù Cristo vi sia e si persegua la spiritualità secondo Dio; coloro che ritengono che abbandonare la chiesa sia diverso da abbandonare Cristo; coloro che stanno lontano dalla chiesa e da Cristo per ripicca, testardaggine, convenienza, supponenza, malignità, ipocrisia, cattiveria, stizza o anche solo per mancanza di serietà e responsabilità verso se stessi e verso i propri cari, persino verso i propri figli.

 

Ecco che mi trovo ad Alessandria per un ciclo di conferenze bibliche che la chiesa ha qui organizzato. Una mattina Salvatore Cilauro, ospite amabile, riceve una telefonata da Chiavari. È appena deceduto un fratello che risiede qui. Non c’è nessuno che possa andare per dire due parole di testimonianza cristiana; chiedono a Salvatore di andare. Lui si rivolge a me, chiedendomi di parlare in quella dolorosa circostanza. Subito ci rechiamo a Chiavari. Inni, preghiere e predicazione dell’Evangelo si svolgono dinanzi ai parenti del deceduto, quasi tutti cattolici o agnostici. Un congiunto del defunto è un cristiano secondo il Nuovo Testamento e si intrattiene a parlare con noi. La morte rende più sensibili e aperti. Lui ci dice il suo dolore per la figlia che tempo addietro ha abbandonato Cristo dopo essere stata “battezzata al campeggio”. “Si era battezzata – continua quel padre, addolorato – grazie all’atmosfera festosa e giocosa degli studi tenuti all’aria aperta; ma tornata a casa, dopo qualche tempo ha abbandonato…”.

Qualcuno ha detto che un’anima vale più di tutto l’oro del mondo. Molti preferiscono non contare le anime che abbandonano. Coloro che abbandonano non contano (forse nel senso che non fanno numero?). Perciò, meglio contare i battesimi.

Così, contando, ci si dimentica che ciò che conta davvero è proporre un vero e proprio cammino della fede fiduciosa, un camminare serio e responsabile. Ma forse questa proposta non si addice alle atmosfere silvane e montane, dove gli entusiasmi sono facili e la fede costa poco. Forse il cammino della fede, cioè il comportamento serio e responsabile e fiducioso, forse questo aspetto fondamentale della faccenda non è stato presentato in modo adeguato? Il battesimo non è che l’inizio, il primo vagito del bimbo che nasce in Cristo.

Sarà solo per caso che la Scrittura parla molte volte proprio del cammino della fede, del camminare per fiducia? Una facoltà motoria normale dell’essere umano è camminare. Camminare col corpo: piedi, caviglie, arti inferiori e superiori in movimento dolce e continuo, guidati dal cervello. E siccome camminare è faticoso, chi cammina deve sapere da dove parte e dove vuole o deve arrivare. Nel cammino della fede fiduciosa si parte rinascendo in Cristo e si sa che si vuole e si deve arrivare a Cristo, attraversando le strade spesso impervie della vita, sempre rimanendo in Cristo. Ecco perché la Scrittura dice sii fedele “fino alla” morte o “fino alla” fine, perché questa è la fine e la meta del cammino. Poi ci si potrà riposare “dalle nostre fatiche”, come dice la Scrittura.

Chi nel campo della fede fiduciosa nel Signore usa scorciatoie per risparmiare fatica, chi vuole solo fare jogging, o chi vuole adoperare l’automobile, il SUV, o addirittura il razzo per andare più veloce, può forse illudersi per un po’, ma non può pensare di fare molta strada.

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